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A new project has been launched (anche in italiano) 🍷

Short: follow me on Patreon

English

Since the moment I began to shape the Cornucopia project for the appreciation and dissemination of Italian historical agri-food culture, the world of wine has predictably played a particularly significant role. It’s a realm governed by sometimes absurd and arbitrary laws, constituting an important slice of our country’s agricultural production, and bringing together expertise in an incredible range of sectors more than any other. There’s history, science, dining, knowledge of the soil and tradition, economics.

The past of viticulture and wine production roots deep into the origins of our History and follows its course up to the present day, starting from the ancient populations that inhabited our peninsula. It’s an immense world, made of scientific discoveries and strong commercial influences, which follows the evolution of taste and adapts like a blanket to climates, cultures, and local customs. Every wine that ends up on our tables today can tell a story.

Yet, not all these stories have reached us. What we know today in the vast majority of cases is the last piece of this very long journey. We know wine as it is made today, whether it involves industrial “big cellar” wines or sought-after natural micro-productions. We are familiar with the flavors and cultivation methods we see in our countryside, and the scents of our grandparents’ cellars. And above all, we know the varieties that have passed the test of time, the sieves of the industrial revolution, the unification of Italy, the fascist era, the Marshall Plan. Those that survived the phylloxera genocide.

But what about before? How did we get here? Are we sure we really know everything about the history and evolution of Italian wine? How many and which grape varieties have we lost along the way? Are there still guardians who prevent certain flavors and aromas from falling into oblivion? And if so, where are they? Is it really worth it to recover certain varieties, or as some experts say, “if they were abandoned there was a reason”?

But above all, I believe that knowing our past well helps us to better understand what we know today. Obviously, my first hope is to contribute to networking and assembling news and curiosities about the world of wine in local history, to provide some tools and ideas to those who cultivate and produce wine, and to contribute to bringing back to the table grape varieties that do not deserve to disappear forever, because, contrary to a popular form of counter-information, many of these have not disappeared for lack of intrinsic value, but because a certain production approach was simply easier.

But, at the root of it all, the history of our country is a history of craftsmanship, study, and passions, not of monocultures, marketing, and massive distribution. With this Cornucopia project, I really would like to contribute to bringing our culture back into this splendid world, even if it were just one person, it would still be a victory.

And so, this Patreon project was born, a platform where it’s possible to subscribe to support this initiative. Here on the blog, in the Encyclopedia section, I will publish the sheets of grape varieties and in-depth studies on related topics, such as wine markets, customs, cultivation systems, analyses derived from agricultural texts of past centuries, and so on.

In the section for supporters, I will write how I arrived at certain conclusions, publish the bibliography and the texts consulted on each sheet, and possibly which texts were discarded and why. For example, there are sometimes contradictory news and often synonyms to unravel, in which case, through Patreon, it will be possible to access a Discord channel where we can exchange opinions. Consider Patreon as a “behind the scenes” of what will happen here.

I thank in advance those who will want to participate in the project. It’s been years now that I spend afternoons in archives, libraries, or online, it’s time to put some order and give meaning to all these data :-).

Italiano

Sin da quando ho cominciato a dar forma al progetto Cornucopia per la valorizzazione e divulgazione della cultura agroalimentare storica italiana, un ruolo particolarmente di rilievo ha avuto, prevedibilmente, il mondo del vino. Si tratta di un mondo regolamentato da leggi talvolta assurde ed arbitrarie, che costituisce una fetta importante della produzione agricola del nostro Paese, e che mette assieme più di ogni altro competenze in una rosa incredibile di settori. C’è la storia, la scienza, la ristorazione, la conoscenza del terreno e della tradizione, l’economia.

Il passato della viticoltura e della produzione di vino affonda le sue radici nelle origini della nostra Storia e ne segue tutto il percorso fino ai giorni nostri, sin dalle antiche popolazioni che abitavano la nostra penisola. E’ un mondo immenso, fatto di scoperte scientifiche e di forti condizionamenti commerciali, che segue l’evolversi del gusto e si adatta come una coperta ai climi, alle culture e ai costumi locali. Ogni vino che oggi finisce sulle nostre tavole può raccontare una storia.

Eppure, non tutte queste storie sono arrivate a noi. Quello che oggi conosciamo nella grande maggioranza dei casi è l’ultimo pezzo di questo lunghissimo viaggio. Conosciamo il vino come si fa oggi, indipendentemente che si tratti di vini industriali “da cantinone” o ricercate microproduzioni naturali. Conosciamo i sapori e i metodi di coltivazione che vediamo nelle nostre campagne, e i profumi delle cantine dei nostri nonni. E soprattutto, conosciamo le varietà che hanno passato la prova del tempo, i setacci della rivoluzione industriale, dell’unità d’Italia, del ventennio, del piano Marshall. Che sono sopravvissuti al genocidio della filossera.

Ma prima? Come siamo arrivati qui? Siamo sicuri di conoscere davvero tutto sulla storia e l’evoluzione del vino italiano? Quante e quali vitigni ci siamo persi per strada? Ci sono ancora custodi che impediscono a certi sapori e profumi di finire nell’oblio? E se si, dove si trovano? Ne vale davvero la pena di recuperare certi varietà, o come dicono certi espertoni “se sono state abbandonate c’era un motivo”?

Ma soprattutto, conoscere bene il proprio passato io penso aiuti a comprendere meglio quello che conosciamo oggi. Ovviamente la mia prima speranza è di dare un contributo nel far rete e mettere assieme notizie e curiosità sul mondo del vino nella storia locale, dare qualche strumento e qualche idea in più a chi coltiva e produce vino, e contribuire a riportare sulla tavola vitigni che non meritano di scomparire per sempre, perché, nonostante una popolare forma di contro-controinformazione, molti di questi non sono scomparsi per mancanza di valore intrinseco, ma perché un certo approccio produttivo era banalmente più facile.

Ma, a monte di tutto, la storia del nostro paese è una storia di artigianalità, studio e passioni, non di monocolture, marketing e grande distribuzione. Con questo progetto Cornucopia vorrei davvero contribuire a riportare la nostra cultura in questo splendido mondo, fosse anche una persona sola sarebbe già una vittoria.

E così nasce questo progetto Patreon, una piattaforma dove è possibile iscriversi per sostenere questa iniziativa. Qui sul blog, nella sezione Enciclopedia pubblicherò le schede dei vitigni e gli approfondimenti su argomenti correlati, come i mercati del vino, le usanze, i sistemi di coltivazione, analisi ricavate da testi di agricoltura dei secoli passati e così via.

Nella sezione per i sostenitori scriverò come sono arrivato a certe conclusioni, pubblicherò la bibliografia e i testi consultati su ogni scheda, ed eventualmente quali testi sono stati scartati e perchè. Ad esempio, ci sono talvolta notizie contraddittorie e spesso sinonimi da districare, nel qual caso, sempre attraverso Patreon, sarà possibile accedere ad un canale Discord dove possiamo scambiarci opinioni. Considerate Patreon come un “dietro le quinte” di quello che avverrà qui.

Ringrazio anticipatamente chi vorrà partecipare al progetto. Ormai sono anni che passo pomeriggi in archivio, nelle biblioteche o online, è ora di mettere un po’ d’ordine e dare un significato a tutti questi dati :-).

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