Uva da vino a bacca nera, coltivata a fine Ottocento a Marzaglia, Modena. Coltivata con vite maritata all’olmo, non era per nulla apprezzata dai locali, forse anche in virtù di pochi zuccheri e poca acidità. Dava un mosto rosso sporco, dolciastro. Già in abbandono alla fine del XIX secolo1. Paltrinieri, nostro riferimento per il Carpigiano, invece ne decanta una qualità ottima da vino. Il fatto che dice “senz’acqua” è compatibile con i valori scarsi del mosto.
Bagazzana, è un’ uva carpigiana. Ella è grossa ed assai rotonda: comincia per tempo a venir rossa, e verso la fine di Settembre abbraccia un nero fumanoso: allora al palato è gustosa; ma in poca quantità gonfia il ventre a chi la mangia. Questa è di due sorta, più grossa , e più minuta: la grossa ha il picciuol rosso, ossia morello, è preziosa per far il vino in ottobre, ma senz’acqua. Fu in un pranzo bevuta bottiglia di vino di questa: e portò il vanto tra gli altri vini preziosi del paese2.