Cotogna, così detta pel gusto ed odore che ha del Pomo Cotogno. Fa vino rosso1.
122. COTOGNA
Grappolo piuttosto piccolo, quasi cilindrico, a grani radi picciuolo robusto e verde. Acino piuttosto grosso, ovideo, oblongo. Buccia granato-scura, di un bellissimo vellutato risaliente sopra ogn’altra, e resistente. Sugo d’ordinario dolce melato: qualche po’ tanninico, profumato, di sapore di mela cotogna e moscato. Uva di merito prestante per vino; di bellissimo aspetto in tavola: ed anche di buon sapore come mangereccia. Sola da vino eccellente da bottiglie: ma sta meglio commista agli aleatici e moscati neri, impedendo ad essi il difetto di filare, senza nuocere al caratteristico loro delicato, purché non si sorpassi il venti per cento. Riesce bene in albero: ma perché acquisti tutto il suo aroma abbisogna della coltivazione a vigna. La vite ama i colli aprichi, i terreni sciolti e ferrugginosi: mette tralci lunghi e robusti, foglie lucenti e molto frastagliate, e teme molto la crittogama tanto sul frutto che sui rami, i quali, quando ne sono colti, anneriscono totalmente3.
- Maini, Luigi – L’Indicatore Modenese n. 10 “Catalogo alfabetico di quasi tutte le uve o viti conosciute e coltivate nelle provincie di Modena e Reggio secondo i loro nomi volgari con altre osservazioni relative” – 1851 ↩︎
- Trattasi del numero che l’Aggazzotti assegnava alle varietà nella sua collezione di Colombaro ↩︎
- Aggazzotti, Francesco – Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro – 1867 ↩︎