Grappolo regolare, medio, piramidato, a grani molto radi e sparsi; picciuolo esile e verde.
Acino tondo, piuttosto grande, col peduncolo abbastanza marcato.
Buccia color rosa sbiadato, sfumante al verdognolo verso il peduncolo; vellutata, sottile.
Sugo abbondante, gratissimo, melato e profumato in modo superlativo tra la rosa e il moscato, incolore.
Uva in grado distintissimo vinifera e mangereccia; senonché stanca forse col suo pronunciato aroma. Il di lei vino poi riesce molto generoso, ed aromatico tanto quanto, e forse più, di quello dell’Aleatica di Firenze, con la quale si marita per eccellenza, uniformandosi perfettamente agli usi e proprietà a questa assegnati. Peraltro il vino fatto con questa mescolanza inclina piuttosto all’abboccato e al melato, che al secco e all’asciutto.
Vite sufficientemente produttiva. Vive ne’ terreni pingui e soffici: ma preferisce gli aridi, ferruginosi e calcarei. Adattissima ai vigneti, ma valente anche ad ascendere sull’olmo1.
- Aggazzotti, Francesco – Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro – 1867 ↩︎