Il pero, appartenente alla famiglia delle Rosaceae e sottofamiglia Pomoideae, si distingue in due gruppi principali: le pere “occidentali” o “europee” e le pere “asiatiche.” Le pere occidentali, diffuse in Europa, Nord e Sud America, Sudafrica e Australia, sono note per una polpa fondente, succosa e con un aroma delicato. Al contrario, le pere asiatiche, come i Nashi, sono croccanti, dolci e scarsamente acide, e vengono coltivate quasi esclusivamente in estremo oriente (Cina, Giappone e Corea). Le pere occidentali hanno origine nell’Europa Centrale, fino al Caucaso e Turkestan, mentre le pere asiatiche provengono dalla Cina, dal Giappone e dalle regioni himalaiane. In passato, esemplari isolati di perastro, comuni nelle regioni centro-meridionali, venivano spesso innestati con varietà di Pyrus communis per uso domestico.
Tipologie di Pere Occidentali e Orientali
Nella categoria delle pere occidentali, il Pyrus communis (pero comune) è la specie dominante. Questo gruppo include anche altre varietà botaniche come il P. pyraster (diffuso in Europa meridionale), P. spinosa (presente nel Bacino del Mediterraneo), P. cordata (nativo della Bretagna), P. salicifolia (originario di Caucaso, Armenia, Iran e Grecia), P. elaeagrifolia (dal Caucaso e Armenia), P. nivalis o pero alpino (Europa centrale e Balcani) e P. longipes (Africa settentrionale).
Tra le pere orientali spicca il P. pyrifolia, noto anche come Nashi, con frutti sferoidali, croccanti e dolci, apprezzato per la sua resistenza e i bassi requisiti di freddo invernale. Questo pero è stato utilizzato negli Stati Uniti come portainnesto grazie alla sua robustezza contro il fuoco batterico (Erwinia amylovora). Un’altra specie orientale, il P. ussuriensis, è diffusa dalla Cina nord-occidentale fino alla Corea, utilizzata sia per la fruttificazione che come portainnesto. In Cina centrale, il P. calleryana cresce nelle aree montagnose ed è molto resistente a malattie e parassiti, così come il P. betulaefolia, anch’esso nativo della Cina ma meno adatto all’utilizzo come portainnesto per varietà europee.
Storia e Diffusione del Pero
Il pero, al pari di melo e cotogno, è coltivato sin dalle epoche più remote, con resti di frutti rinvenuti in insediamenti neolitici dell’Europa centrale. È citato nell’Odissea, in cui viene descritto un giardino di peri, melograni e meli presso la reggia di Alcinoo, e già il botanico greco Teofrasto menzionava alcune sue varietà. In epoca romana, autori come Catone, Varrone, Virgilio, e Plinio il Vecchio fornirono indicazioni dettagliate sulla coltivazione del pero e sulle varietà allora conosciute. Plinio il Vecchio, in particolare, ne descrisse circa quaranta, molte delle quali identificate con varietà attuali come la ‘Pera S. Tommaso,’ la ‘Pera Campana’ e la ‘Spadona Vernina.’
Con il crollo dell’Impero Romano, l’agricoltura subì una battuta d’arresto, ma con Carlo Magno si assistette a una ripresa, soprattutto nelle abbazie. Il Rinascimento portò un rinnovato interesse per le varietà e la sperimentazione botanica, che si tradusse in opere come l’Iconographia Plantarum di Ulisse Aldrovandi e gli studi di Bartolomeo Bimbi e Giorgio Gallesio, quest’ultimo autore della celebre Pomona Italiana.
Evoluzione della Pomologia e delle Varietà di Pero
Nel XVIII e XIX secolo si assistette a un’intensa attività di miglioramento genetico per il pero, con la nascita di varietà come Kaiser, Abate Fétèl, Decana del Comizio, e William, ottenute in Francia e Inghilterra. Sebbene l’Italia possieda oltre 700 varietà autoctone, la produzione commerciale si concentra su alcune varietà europee, con Abate Fétèl (43%) e William (22%) che rappresentano la maggior parte del mercato, seguite da Conference e Kaiser. L’unica cultivar italiana di rilievo a livello commerciale è la Coscia, originaria della Toscana e diffusa in tutto il Mediterraneo.
Ricerche e Standardizzazione Moderna
Opere fondamentali per l’identificazione delle varietà, come The Pears of New York (1921) di Hedrick, hanno permesso di catalogare migliaia di cultivar, stabilendo parametri utili ancora oggi. Nonostante la presenza di molte nuove varietà derivanti dal miglioramento genetico, il mercato italiano resta focalizzato su poche varietà tradizionali e alcune precoci come Coscia, Spadona estiva, Santa Maria e Carmen.
Varietà di Pere Antiche in Emilia-Romagna
Le pere, oltre a essere consumate fresche, sono state storicamente usate per la preparazione di conserve, come la mostarda e il savurett, un prodotto tradizionale delle montagne reggiane. Queste varietà antiche sono spesso poco adatte alla coltivazione industriale moderna per via delle loro caratteristiche uniche, ma mantengono un valore storico e gastronomico inestimabile.
La loro coltivazione e conservazione sono promosse oggi da iniziative di preservazione della biodiversità agricola, come quella della Circolo Contadini Custodi. Questo sforzo di mantenere viva la coltivazione di varietà locali garantisce che queste pere continuino a far parte del patrimonio culturale e gastronomico della regione.
Schede di pere antiche
Le schede contrassegnate con un codice RER fanno riferimento alle informazioni ufficiali tratte dal sito della Regione Emilia-Romagna, in particolare dalla sezione dedicata al Repertorio regionale delle risorse genetiche agrarie, sotto “pomacee” è visibile l’elenco delle mele e pere antiche italiane della regione Emilia-Romagna.
- Angelica 🍐🍐 RER V 080 [Angelina, Pero Angelico, Santa Lucia]
- Avallo 🍐🍐 RER V 091 [Avalla Acida (F. Re, 1800), Pèir Aval] RE
- Bianchetto 🍐🍐 RER V 0144 [Per Bianchet]
- Bianchino 🍐🍐 RER V 094
- Broccolina [Broccolino]
- Brutta e Buona [Bugiarda, Ingannavillani]
- Buon Cristiano d’Inverno
- Burro
- Butirra estiva 🍐🍐 RER V 0147 [Per Buter]
- Butirra ruggine 🍐🍐 RER V 0148
- Carletto 🍐🍐 RER V 0149
- Cipolla 🍐🍐 RER V 0150
- Cocomerina precoce 🍐🍐 RER V 081 e tardiva 🍐🍐 RER V 082
- Cocomero [Ingurien, Ronzone]
- Colar 🍐🍐 RER V 0151
- Covate 🍐🍐 RER V 084
- D’La Cua Torta [Coda Storta]
- Decurà
- Dell’Auzzana
- Ducale 🍐🍐 RER V 0152
- Eugenia 🍐🍐 RER V 0142
- Farinaccia 🍐🍐 RER V 0141 [Farinaccio]
- Francese
- Gamogna
- Ghinella
- Giugno 🍐🍐 RER V 087 [Giugnola, Giugnolina]
- Isei
- Lauro [Allora, Antico Lauro, Gnoc, Laur, Per Laur] PC PR
- Limone 🍐🍐 RER V 0146
- Lombard Bianc
- Lombardo
- Mangiacavallo
- Mirandino Rosso e Mirandino Rosso Mutato [Bella di Giugno, Precoce di Moglia]
- Molinaccio [Pera del Molinaccio]
- Mora di Faenza 🍐🍐 RER V 059
- Moscatella [Moscatella di Renazzo] FE
- Nobile 🍐🍐 RER V 093 [Baraban] PR
- Pavia o Sior 🍐🍐 RER V 0153
- Per Casas
- Per D’inverno
- Per Da Rader
- Per Roser
- Per Ruset
- Per Verden
- Pera Delle Garapine
- Pera di San Giovanni 🍐🍐 RER V 086
- Pera Moscatella 🍐🍐 RER V 188
- Pera Nigrèr
- Pera Noce
- Pera Senza Grana
- Pero Bucarino
- Pero Campanello
- Pero Cavione
- Pero Del Duca
- Pero Del Perdono
- Pero Dell’Aia
- Pero di San Germano
- Pero di San Paolo
- Pero Giardino
- Pero Ravagnano
- Pero Rossino
- Pero Turco
- Pistola
- Precoce Baldassarri [Precoce di Romagna]
- Precoce di Altedo
- Precoce di Cassano
- Principessa
- Rampino 🍐🍐 RER V 088
- Ravignana
- Regul
- Rosada
- Ruggine d’autunno 🍐🍐 RER V 0143
- San Lazzaro Buona e San Lazzaro Precoce
- Sburdacion 🍐🍐 RER V 0145
- Scipiona 🍐🍐 RER V 057
- Sementina
- Sigula
- Spadona Estiva
- Spadoncina
- Spaler 🍐🍐 RER V 092 [Per Spaler]
- Spinacarpi [Coccia d’Asino, Duchessa di Montebello, Papale d’inverno, Pera Passana, Pero di Verona, Pero Duro, Spina Carpi, Spina d’Inverno, Spinacarpi d’Inverno, Succotta d’Inverno, Trentisso, Trentossi, Trentosso, Zuccotta d’Inverno]
- Spinoso
- Truvela
- Virgolosa 🍐🍐 RER V 083
- Volpina 🍐🍐 RER V 058
- Zucca
- Zuccheromanna