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Cipolla Grossa di Carpi

Tipologia: Cipolla rossa tradizionale dell’Emilia-Romagna
Area di produzione storica: Basso carpigiano (Carpi e dintorni), con diffusione nei mercati modenesi e reggiani
Epoca di coltivazione e utilizzo: Dal Medioevo al XIX secolo

Descrizione della varietà

La Cipolla Grossa di Carpi era conosciuta per le seguenti caratteristiche:

  • Dimensioni: Notevolmente grande, con bulbi schiacciati (appiattiti) e una sottovarietà dal colore pavonazzo.
  • Colore: Rosso intenso, con sfumature variabili a seconda della varietà specifica.
  • Sapore: Dolce e delicato, particolarmente apprezzato per il consumo fresco e in cucina.
  • Conservazione: Le cipolle venivano essiccate tradizionalmente e intrecciate per la conservazione, permettendo un utilizzo prolungato.

Coltivazione tradizionale

  • Periodo di semina: Semina in ottobre o marzo, a seconda del ciclo annuale e delle condizioni climatiche.
  • Trapianto: La coltivazione seguiva spesso il metodo del trapianto, in inverno o in primavera, per favorire una crescita vigorosa.
  • Raccolta: Agosto, in coincidenza con la Fiera di San Bartolomeo (24 agosto), che ne celebrava il commercio. Il segnale per la raccolta era il cambiamento di colore delle foglie, che indicavano la maturazione del bulbo.
  • Conservazione: Le cipolle venivano essiccate al sole per alcuni giorni, private delle foglie esterne e intrecciate per una conservazione in luoghi freschi e ventilati.

Ruolo nella Fiera di San Bartolomeo

La Cipolla Grossa di Carpi era un elemento centrale della Fiera di San Bartolomeo, storica manifestazione carpigiana che si teneva ogni anno il 24 agosto. Questo evento richiamava commercianti da tutta la regione e si distingueva per la vendita di questa cipolla in grandi quantità, spesso associata al commercio di bestiame. Fonti storiche descrivono:

  • Una produzione abbondante, raramente invenduta.
  • Prezzi competitivi per il sacco (indicativamente 16 lire modenesi).
  • Un prodotto particolarmente apprezzato non solo localmente, ma anche nei mercati di Modena e Reggio Emilia.

Declino e scomparsa

Con il passare del tempo, la coltivazione di questa varietà è progressivamente diminuita a causa di:

  1. Il cambiamento delle pratiche agricole e l’introduzione di varietà più commerciali.
  2. Il declino delle fiere tradizionali come centri di scambio economico.
  3. La perdita delle conoscenze tradizionali di coltivazione e conservazione.

Importanza storica e culturale

La Cipolla Grossa di Carpi rappresenta un esempio di biodiversità agricola storica e tradizioni locali ormai quasi dimenticate. La sua centralità nella Fiera di San Bartolomeo la rendeva non solo un prodotto agricolo, ma un simbolo dell’identità economica e culturale del basso carpigiano.

Note storiche e fonti

  • Relazioni della Fiera di San Bartolomeo (XIX secolo).
  • Manuali di agricoltura del Ducato di Modena.
  • Tradizioni orali raccolte nella zona carpigiana.
  • Fonti tecniche descrivono metodi di coltivazione, trapianto, raccolta ed essiccazione specifici di questa cipolla.
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