La pera Angelica è una varietà storica molto apprezzata, presente già nel XVI secolo in diverse regioni italiane come Emilia-Romagna, Veneto e Marche. Nota anche con i sinonimi Angelina, Pero Angelico e Santa Lucia, è stata citata da importanti botanici e pomologi come Gallesio e Aldrovandi. Nel 1800, la pera Angelica era diffusa nei mercati e nelle campagne italiane, coltivata specialmente nelle vicinanze di Santa Lucia della Battaglia, vicino Verona, da cui prende uno dei suoi nomi.
Caratteristiche della Pera Angelica
L’albero della pera Angelica è di vigoria medio-elevata, con un portamento semi-eretto ed espanso. La fioritura avviene in primavera e ha una produttività media, anche se può presentare annate di alternanza produttiva. Il frutto è di dimensione media, con una forma turbinata-piriforme e buccia liscia che, esposta al sole, assume una colorazione gialla con sfumature rosse carminio. La polpa, di colore bianco crema, è fondente, di consistenza media e sapore dolce-acidulo, perfetta per chi cerca una pera dal gusto equilibrato.
Periodo di Raccolta e Conservazione
La raccolta della pera Angelica avviene a inizio settembre. Il frutto è fresco e fragrante per poche settimane dopo la raccolta, e può essere conservato in fruttaio per circa 30-50 giorni. In frigorifero, la conservazione può essere prolungata ulteriormente.
Resistenza alle Malattie
Questa varietà di pera si distingue per la sua resistenza: è piuttosto rustica e tollerante alle principali malattie fungine, un’ottima scelta per chi desidera un frutto che richiede poca manutenzione e resiste bene alle avversità.
Utilizzi Tradizionali e Moderni della Pera Angelica
La pera Angelica è adatta sia per il consumo fresco che per l’uso in cucina, dove si presta alla preparazione di diversi dolci e confetture. Per la sua consistenza e il sapore unico, è perfetta per marmellate e dolci tradizionali. La sua versatilità la rende un ingrediente prezioso nelle ricette locali e in agriturismi che celebrano la tradizione culinaria italiana.
Curiosità Storiche sulla Pera Angelica
Questa varietà ha una lunga storia: documenti antichi e dipinti, come quelli di Ulisse Aldrovandi e Bartolomeo Bimbi, testimoniano la sua presenza in Italia già dal Cinquecento. In passato, la pera Angelica veniva coltivata in grandi quantità in diverse regioni, ma la modernizzazione dell’agricoltura ne ha progressivamente ridotto la diffusione. Oggi, la coltivazione è limitata ad alcuni orti e giardini di collina, ma il suo sapore unico attira ancora gli appassionati di frutta antica.