Scheda Repertorio Regionale RER V 190
Cavazzina è un vitigno antico la cui uva è utilizzata da almeno due secoli per la produzione di vino.
I riferimenti storici e la presenza di ceppi secolari sembrano legare strettamente questo vitigno al territorio emiliano. La pianta è stata reperita a Compiano (RE) dal Consorzio per la tutela dei vini “Reggiano” e “Colli di Scandiano e di Canossa (Meglioraldi et al. 2013) nell’ambito del progetto comprensoriale integrato della provincia di Reggio Emilia – P.S.R. 2007-2013, misura 214, az. – Agrobiodiversità.
La Cavazzina di Compiano è una vite franca di piede ed è stata messa a dimora dalla famiglia Bisagni in un vigneto impiantato tra il 1900 e il 1906 con materiale proveniente dalla vigna della parrocchia di Compiano, ancora più antica e oggi non più esistente.
La Cavazzina è citata da Filippo Re nel 1800 nelle sue Lettere dei viaggi nelle montagne reggiane dove elenca le uve nere e bianche “che si coltivano nella nostra montagna”, parlando di Villa Minozzo, allora importante centro produttivo (“Questo è il paese che provvede di vino gran parte della montagna. Pizzi (1892) cita la Cavazzina tra le uve coltivate nell’area pedecollinare della Provincia di Reggio Emilia. Casali (1915) inserisce l’Ova Cavazzéina nella lista dei nomi delle piante nel dialetto reggiano, con ‘Cavazzina’ come nome italiano. Casali riporta anche l’‘Ova Cavazza’ come sinonimo. Tuttavia, il confronto del profilo di 9 microsatelliti con quello di una accessione denominata Cavazza in collezione dell’IIS Zanelli ha messo in evidenza differenze tra i due genotipi. Per la Cavazza reperita nel Reggiano e in collezione le analisi di
marcatori SSR effettuate nell’ambito del progetto Ager n 2010-2104 “Un database viticolo italiano, ad
approccio multidisciplinare, per la conoscenza e la valorizzazione dei genotipi regionali” e confluite
nell’Italian Vitis Database hanno consentito di accertare la sinonimia con diverse accessioni toscane: Pallona nera e Giuncanesa, in Garfagnana, Moron nero, in Lunigiana, e Crova e Psilona (Bignami et al., 2015). Resta quindi incerto la sinonimia Cavazzina-Cavazza riportata da Casali sia errata, o se la Cavazzina fosse un tempo chiamata anche Cavazza nel Reggiano. Il confronto del profilo microsatellite della vite Gavazzina in collezione a Tebano, analizzato nell’ambito del progetto “Recupero, salvaguardia e valorizzazione della biodiversità viticola in Emilia-Romagna”, ne ha rivelato la corrispondenza con quello di Cavazzina (Filippetti et al., 2021).
Per la rusticità, storicità e alto rischio di perdita, Cavazzina è stata propagata ed è attualmente conservata
presso l’Azienda agraria dell’IIS Zanelli (RE).
ZONA TIPICA DI PRODUZIONE
Attualmente non più coltivata, era presente nelle aree alto collinari e di bassa montagna dell’Appennino
reggiano.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
- Casali, 1915. I nomi delle piante nel dialetto reggiano. Atti del Consorzio di Reggio Emilia n.1. Tipografia Bondavalli. Reggio nell’Emilia. 126 pp.
- Bignami C., D’Onofrio C., Imazio S., Meglioraldi S., 2015. Cavazza. In: Italian Vitis Database,
www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X - Filippetti I., Pastore C., Bignami C., 2021. La biodiversità viticola in Emilia Romagna. VVQ 2, 34-38.
Meglioraldi S., Ruffa P., Raimondi S., Storchi M., Torello Marinoni D., Vingione M., Boccacci P., Schneider - A., 2013. Conoscere il patrimonio viticolo per tutelarlo. L’Informatore agrario. 23:50-54
- Pizzi A. (1892) – Studi sulle uve e sui mosti della provincia di Reggio Emilia. Bollettino del Comizio Agrario n. 7. Reggio Emilia.
- Re F., 1800. Viaggio agronomico per la montagna reggiana e Dei mezzi di migliorare l’agricoltura delle montagne reggiane. Manoscritto, edito a cura di Carlo Casali. – Reggio Emilia: Officine grafiche reggiane,
- – 92 pp