N. 30. CORVONE (Corvone)
Grappolo de’ più voluminosi che si producano nella provincia modenese fra vitigni d’uva nera, pesando alcune volte fino a 2/3 di chilogramma, quantunque non molto lungo, ma per la sua grossezza; composto da graspoletti che sono grandi quasi altrettanti grappoli. Il peduncolo in proporzione è sottile, cilindrico, ed è raro che non sia tutto verde; anche i piccioletti degli acini sono piuttosto lunghi e sottili.
Acino sferico, grosso in media 21 cent., non compatto né semitrasparente.
Buccia nero-violacea, tendente al rosso, cola materia colorante aderente, la quale facilmente disciogliesi durante la fermentazione alcoolica, non però in proporzione della sua quantità.
Succo abbondantissimo: cosicché quando gli ordinarî lambruschi rendono il 55/100 di vino sul totale dell’uva, questa ne dà il 75/100: con pochissimo corpo: o come dicesi svuoto e insicuro, ed è un certo gusto dolciastro che lo fa distinguere da tutte le altre uve, nel quale può confondersi colle altre due sue varietà Covra n. 35 e Corvina n. 6, per la grossezza de’ grappoli e diametro degli acini. Del resto ha comune con quelle, ma in grado più eminente, le proprietà e difetti, non esclusa la così detta fallastia, vale a dire che in certi anni produce cento, mentre in altri, per intemperie atmosferiche, non raggiunge nemmeno il ventesimo1.
- F. Aggazzotti – Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il cav. avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro, 1867 ↩︎