10° Uva della Regina
TRALCIO: Verde-rossigno, striato, a rigonfiature cilindriche nei nodi, un po’ aracneoso alla base, a internodi brevi, molto minori del peduncolo della foglia e disposti a zig-zag.
FOGLIA: A 5 lobi incisi quasi tutto il lembo, ogni lobo profondamente diviso, così la foglia pare palmata-laciniata. Denti mucronati. Lobi inferiori poco avvicinati. Pagina superiore di un verde deciso, l’inferiore quasi glabra, con pochissima peluria sulle nervature principali piuttosto salienti.
PEDUNCOLO: Verde-rossigno, leggerissimamente striato, ingrossato alla base, genicolato, poco contorto, lungo meno della nervatura centrale.
GRAPPOLO: Per lo più cilindrico, lungo 10-16 cm, raro, a 1-3 assi secondari talvolta un po’ allungati, e corto peduncolo; rachide verde, qua e là leggermente arrossante.
ACINO: Sferico, disuguale, di mm 14-17, finemente punteggiato al sommo, polposo-sugoso, dolce aromatico, a buccia sottile, giallo-dorata, coperta di poca cera.
SEMI: 3 medi, biondo-chiari.
Di questo vitigno ho trovato un solo individuo d’importazione recente, ma nessuno mi seppe dire il suo nome e la sua provenienza. I suoi caratteri però la fanno somigliare all’uva della Regina o Chasselas laciniato descritto nella Lettera Ampelografica del Prof. G. Maria Molfino (pag. 48) recentemente pubblicata, onde gli ho proposto questo nome. Rozier pure l’ascrive ai Chasselas dandole anche per nomi Laciotat, Raisin d’Autriche. È poco ferace e di maturazione piuttosto sollecita1.
- L. Malavasi – Contributo All’Ampelografia Modenese – 1879 ↩︎