Uva Malvasia

17° Malvasia:
TRALCIO: Cilindrico, rossastro, striato, alquanto aracneoso, a internodi uguali o maggiori del peduncolo della foglia e disposti a zig-zag.
FOGLIA: Lembo a 5 lobi, incisi da 1/3 a 1/2, i due inferiori un po’ bilobi e poco avvicinati, a denti radi e profondi con mucroncino ottuso. La pagina superiore è di color verde-cupo, un po’ macchiettata finamente in rosso, l’inferiore pubescente a rari bioccoli di peluria, quasi glabra nelle foglie superiori del tralcio giovane. Le nervature salienti sono un po’ rosse alla base.
Peduncolo: Rosso, cilindrico, aracneoso, ingrossato alla base ed al sommo, geniculato e contorto; minore della nervatura centrale della foglia.
GRAPPOLO: Piramidale, di circa 20 cm in media, appena raro, talvolta bifido, ordinariamente a 3-6 assi secondari distanti ed allungati, a peduncolo un po’ lungo, grosso, ligneo, rachide giallo-rossastro.
Acino: Ellissoidico, di 20×17 mm, dolce, piuttosto polposo, con piccola macchiettina circolare al sommo, a buccia non molto grossa, giallo-dorata.
Semi: 1-3, bruni e grossi.
Maturazione: In settembre; uva buona da tavola e da conserva, stimata abbastanza da vino. Vitigno assai fecondo e frequente. Pare che il nome di questa varietà le sia male attribuito, per la sua grande differenza dalla precedente. Anche il Caula però distingue due sorta di Malvasia, simili, per quanto può giudicarsi, a queste: onde una tale nomenclatura è da ritenersi assai antica1.

  1. Malavasi, Lodovico – Contributo All’Ampelografia Modenese – 1879 ↩︎
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