16° Malvasia Moscata
Tralcio: Rossigno, striato, cilindroide, aracneoso, a nodi ingrossati, internodi brevi minori del peduncolo della foglia.
Foglia: Lembo a 5 lobi, incisi da 1/2 a 2/3, gli inferiori bilobi e mediamente avvicinati. I denti profondi e ben mucronati. La pagina superiore è di color verde-cupo, l’inferiore un po’ pubescente sulle nervature di 1° e 2° ordine.
Peduncolo: Rossiccio, verdastro al sommo ed alla base, ingrossato alla base, geniculato e contorto, uguale o minore della nervatura centrale.
Grappolo: Raro, cilindrico-conico, per lo più a 3 assi secondari un po’ distanti, peduncolo un po’ lungo, rachide rossiccio. Lunghezza 12-18 cm.
Acino: Sferico, finemente punteggiato al sommo, talvolta reticolato, di 12-13 mm, dolce-melato, aromatico, a buccia fina, giallo-dorata, con poca cera. Semi 1-3, medi, brunicci, con l’apice ben bruno.
Importato recentemente dalla Provincia Reggiana, questo vitigno non è frequente. È ferace, matura in settembre, e somministra uva eccellente per vino. Secondo le molte descrizioni che si leggono nel Bullettino Ampelografico, sembra lo stesso che la Malvasia delle Marche, degli Abruzzi e di altre regioni d’Italia1.
“[…] un’altra varietà aromatica, la cui principale denominazione storica era Malvasia bianca di Piemonte, ma nota anche come Moscato, a seconda dei luoghi. Così, per non fare torto a nessuno, è stata ribattezzata Malvasia moscata. Come altre varietà viste in precedenza, anche questa risulta imparentata in primo grado con la Malvasia odorosissima, mentre il genitore complementare rimane per il momento ignoto2.