Grappolo piccolo, corto, cilindrico, a grani non molto compatti; peduncolo resistente.
Acino medio, decisamente sferico, con grosso vinacciuolo.
Buccia di colore rosso-morato-scuro, resistente.
Sugo più scarso che nell’aleatica, ma più abbondante che nella lambrusca comune.
Questa varietà di lambrusca è precisamente intermedia tra le lambrusche comuni e le aleatiche: per cui la ritengo un ibridismo sorto dalle molte piante di seme, che da anni mi diletto coltivare nella mia raccolta. Ne possedeva una sola pianta, che, non troppo curata, ho perduta. Non ho potuto quindi studiarne l’indole e gli usi adatti; sono convinto però che, commista alla lambrusca, le avrebbe comunicato un aroma fuori di luogo, ed invece colle aleatiche avrebbe diminuito, pel tannino di cui abbondava, la loro caratteristica delicatezza. Forse come novità avrebbe potuto somministrare modo di lucroso profitto ai coltivatori di vivai1.
- Aggazzotti, Francesco – Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro – 1867 ↩︎